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WASHINGTON, DC – Un noto scienziato ha prodotto la prova che la superficie lunare era abitata da vita intelligente: la scultura di un angelo (alto 10 pollici) da una roccia lunare.
Il geologo Dr. Morris Charles ha rivelato o scorso week end che i lavoratori dei laboratori della NASA avrebbero rinvenuto l’angelo dentro una delle rocce portate sulla Terra dall’Apollo 11, 40 anni fa, nel 1969.
Il Dr. Charles è stato uno scienziato della NASA per 23 anni ma ha lasciato l’agenzia nel 1987. Mantiene ancora contatti stretti con alcuni colleghi.
“Le implicazioni di questo oggetto sono assolutamente sorprendenti”, ha detto Charles ai giornalisti. “Significa che un tempo la Luna aveva un’atmosfera che permetteva la vita. Ed inoltre una volta era la casa di un sofisticato popolo con un raffinato senso della bellezza”.
L’angelo – una femmina umanoide con ali aggiunte sulla sua schiena e lunghi capelli fluenti – è fatta di un composto di ferro che si trova esclusivamente sulle colline della Luna.
Questo fatto induce la possibilità che essa fu colata da una razza aliena da un altro pianeta.
E’ stata lucidata ed ha lucentezza metallica argentea. Basandosi sull’analisi chimica del metallo, i geologi stimano che la scultura abbia 200 mila anni, che significa fatta 170 mila anni prima che la specie umana comparisse sulla Terra.
E’ stata esaminata da esperti d’arte che concordano con la valutazione del dr. Charles sulla cultura di chi l’ha prodotta. “Chiaramente qesti esseri avevano un senso religioso parallel alla cristianità. Forse essi avevano un loro Gesù , e prova che i principi spirituali importanti, in senso letterale, sono universali”, ha detto un antropologo di Washington.
Altri non sono così sicuri sul suo significato religioso. Il Dr. Miles Fredericks della New York University Countered, dice “Questa è solo propaganda Cristiana”.
I Sumeri raccontarono storie degli Annunaki, divinità alate, 18 secoli prima di Cristo. Forse i Sumeri furono visitati da questi esseri della Luna, che modellarono le statue a propria immagine”.
Mentre in molto ponderano su lsignificato della figura, altri sono curiosi il perché essa è rimasta segreta così a lungo. “L’oggetto era conosciuto tra gli interni della NASA”, ha dettoil Dr. Charles “ma gli alti livelli dell’agenzia spaziale avevano classificato l’informazione come <fearing world-wide panic> [ovvero grande panico-terrore mondiale]. Mi è stato dato di contrabbando, da parte di persone che devono, per ovvie ragioni, restare anonime”.
La NASA ufficialmente nega l’oggetto del Dr. Charles. La statua è stata mostrata ai fotografi e ai giornalisti ma ora è tenuta, per ulterior studi, in una zona non conosciuta.
Astronauti Antichi - Zecharia Sitchin ha già scritto ne “Il dodicesimo pianeta” che le statue di dei e dee sumere presentano particolari elmetti con protuberanze su entrambi i lati (la letteratura medievale le trasformò in corna del diavolo), che sono perfettamente simili alle cuffie dei piloti; le statue erano provviste di SHU.GAR.RA – termine che letteralmente significa “che ti fa andare lontano nell’universo”. [Sitchin lo definisce elmetto spaziale, ndt]
Un’altra imagine scoperta nel nord di Israele, datata prima del nono millennio, rappresenta la testa scolpita di un dio con elmetto e occhiali di sicurezza.Anche la figura della dea Ishtar dal suo tempio Sumero…
Tutto questo ci suggerisce che l’abbigliamento era quell odi un aereonauta o un astronauta…
Molti disegni Sumeri mostrano dei con ali che non appartenevano al corpo [applicate, come nella statuetta lunare, ndt], ma che erano accessori per il volo, così gli dei sembravano aquile…
Questa immagine riguardo I Sumeri suggerisce che una nave spaziale Anunnaki / Elohim era collegata con una base sulla Terra. “L’oggetto centrale… è più meccanico, più fatto a mano che naturale [le ali]. Sembra come i pannelli solari di cui sono provvisti gli spacecraft americani per convertire l’energia solare in elettricità. Le due antenne non possono essere mal interpretate. Le navi circolari… sono posizionate tra Marte (la sesta stella) e la Terra e la sua Luna” (Z. Sitchin, Il dodicesimo pianeta)
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