prospettive della archeologia misterica, http://xoomer.virgilio.i

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arconte73
view post Posted on 10/12/2009, 10:29







Introduzione alla Paleoastronautica
Che cos'è la paleoastronautica ?

UFO nel 1600


Grazie all'elettronica ed al computer l'Autore, Salvatore Poma, ha potuto più volte riorganizzare questo testo, che è uno studio sull'archeologia e sui miti dell'antichità, miti che potrebbero spiegare l'origine delle antiche religioni ed anche alcuni misteri scientifici attuali, quali la Sfinge Marziana o i Pappagalli Maya.



In origine l'Autore voleva solo dimostrare che il dio biblico Geova o Jahveh fossero in realtà una o più entità fisiche extraterrestri, ed ha trovato, nella Bibbia, parecchie conferme a questa ipotesi; ha poi esteso l'ipotesi alle altre credenze religiose, poi ai miti dell'antichità, per infine procedere a tutto campo, e ricavarne le seguenti conclusioni:

Si, il nostro pianeta è stato visitato, nel passato e nel presente, da diverse entità extraterrestri, spesso scambiate per divinità dai nostri antenati.


E ci sono state anche precedenti civiltà umane, perdute dalla memoria storica, capaci di effettuare il volo terrestre e, forse, anche interplanetario, quali Atlantide o gli Dei vedici, e prima ancora, vi furono i Giganti.


Atlantide potrebbe non essere stata solo un mito, ma una realtà: la sua leggenda afferma che gli atlantidi fossero una civiltà molto avanzata, scomparsa in seguito ad un cataclisma che inabissò il loro continente, e la loro civiltà scomparve definitivamente verso il 10.000 a.C.


Anche i Giganti potrebbero essere stati una realtà, e vi sono tracce riscontrabili a partire da circa 30.000 anni fa.


E la Sfinge marziana, se veramente esiste ed è un artefatto, potrebbe essere stata costruita dall'uomo, per esempio da quello della civiltà di Atlantide.


E che dire di Geova o Jahveh, apparso a Mosè nel 1513 a.C., e che ha generato l'attuale cristianesimo?


Geova, che l'Autore suppone fossero più entità extraterrestri, usando la propria tecnologia e Mosè come intermediario inconsapevole, cioè lasciandogli credere di essere il dio dei suoi avi e accreditandosi antichi patti coi loro antenati, rapì l'intero popolo ebraico, pastore di pecore e bovini, strappandolo agli egiziani, che erano invece contadini. Sembra, infatti, che Geova adorasse il sangue animale…

E gli ebrei potevano fornirne in quantità.

Ipotesi troppo azzardate? L'Autore è ragionevolmente sicuro di queste tesi ed espone nel seguito l'analisi delle prove che lo hanno condotto a queste formulazioni, a partire dalla conoscenza "convenzionale" che abbiamo del mondo fisico e della storia.



Che cosa è la Paleoastronautica ?
La Paleoastronautica è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici, di presunti sbarchi sulla Terra, in epoche remote, di visitatori extraterrestri. Per questo suo rivolgersi al passato, essa può essere considerata parte, o complemento, della clipeologia. Se ne distingue tuttavia nettamente per due aspetti: per il suo interessarsi esclusivamente al documento di natura archeologica, e per il suo prescindere da ogni rapporto con la fenomenologia ufologica attuale.

Reperti del genere sono per esempio le linee incise sulla sabbia del deserto di Nazca (Perù), che solo dall'aereo si rivelano come i contorni di gigantesche figure; il disegno scolpito sulla lastra tombale rinvenuta nel 1952 nell'interno di una piramide a gradini a Palenque (Messico), disegno che suggerisce l'idea di un uomo ai comandi di un veicolo a reazione; le antiche raffigurazioni degli Oannes, gli "uomini-pesce" che secondo la mitologia babilonese sarebbero stati degli "istruttori divini"; e così via dicendo.

Tuttavia, è bene sottolinearlo, queste interpretazioni "spaziali" restano a livello di pure e semplici ipotesi di lavoro. L'importante è fare in modo che l'immaginazione e la fantasia non finiscano per prendere il sopravvento sulla ragione.



Che cosa è la Clipeologia ?
La clipeologia è la ricerca di eventuali manifestazioni ufo nel passato. Il termine deriva da "clipeus", lo scudo rotondo dei guerrieri romani, e trova giustificazione nel fatto che gli antichi scrittori latini, come ad esempio Plinio il Vecchio, descrissero come "clipei ardentes" (scudi infuocati) certe strane apparizioni celesti dell'epoca.

L'assunto clipeologico è che tali apparizoni siano assimilabili, per aspetto e comportamento, agli ufo attuali.

La parola clipeologia è di conio prettamente italiano: proposta, pare, dal milanese Umberto Corazzi nel 1959, essa ha trovato diffusione nel nostro paese soprattutto grazie ad una rivista edita (a partire dal 1964) dal Centro Studi Clipeologici di Torino e intitolata, appunto, "Clypeus".

Il termine non ha invece avuto fortuna all'estero, probabilmente perché la nostra letteratura in materia, data la poca conoscenza della lingua italiana in campo internazionale, è rimasta praticamente ignorata al di là dei nostri confini. Ciò non significa, beninteso, che la ricerca di riferimenti ufologici nel passato sia stata trascurata all'estero. Tutt'Atro. Esistono validi studiosi stranieri, fra i quali possiamo ricordare per esempio l'inglese Raymond Drake.
Fra quelli italiani, sono invece da citare Gianni Settimo e Solas Boncompagni.

La clipeologia si basa su due presupposti:

il fenomeno ufo non è esclusivo del nostro tempo: esso affonda le proprie radici nella storia, fino alle epoche più remote;

il suo manifestarsi attraverso i secoli è rimasto documentato, sotto forma di descrizioni, allusioni, riferimenti, nelle mitologie, nei testi sacri, nei libri degli antichi autori, nelle cronache medioevali, nei diari di viaggio, nei libri di bordo ecc...

Lo scopo della clipeologia è quindi quello di scoprire queste presunte tracce e di presentarle come tali dopo averle spogliate della veste mitica, religiosa o leggendaria con la quale sono arrivate fino a noi. Il che, naturalmente implica un lavoro di interpretazione sovente molto audace e inevitabilmente soggettivo.

E proprio qui la clipeologia incontra il suo limite, che è appunto l'impossibilità di superare la soglia del parere personale. In definitiva, tutto quello che essa può fare è di presentare una serie di passi enucleati da testi di vario genere e di suggerirne una interpretazione in chiave ufologica. Ma non sarà mai in grado di dimostrare al di là di ogni dubbio che tale interpretazione sia quella giusta.

Uno stesso passo può ammettere interpretazioni diverse e tutte altrettanto lecite. È quindi giocoforza concludere che la clipeologia è essenzialmente una "fiera di congetture".

Non risulta affatto chiaro, poi, che cosa la clipeologia intenda per "ufo". Resta in altre parole da stabilire se il suo lavoro abbia una funzione esclusivamente storica, prescinda cioè dal problema della natura del fenomeno ufo, oppure abbia anche un intento teorico esplicativo, presuma cioè di dimostrare la presenza costante degli extraterrerestri nella storia.

Convenzionalmente si indica il 1947 come l'anno di nascita del problema ufo. In realtà quello fu soltanto l'anno in cui, per effetto dell'avvistamento di Kenneth Arnold sul Monte Rainier, il problema divenne di dominio pubblico.

Ma gli ufo si vedevano già da un pezzo, anche se venivano chiamati con altri nomi. Durante la Seconda Guerra Mondiale comparvero su vari teatri di operazioni e furono denominati "Foo-Fighter" (caccia infuocati); nell'estate del 1946 "invasero" i cieli dei paesi scandinavi, dove furono battezzati "razzi fantasma".


Naturalmente qui siamo sempre nel campo specifico dell'ufologia. Misteriosi aeromobili (la cui origine è rimasta ignota) furono osservati sopra l'Inghilterra e la Nuova Zelanda nel 1909; sulla Russia, la Polonia e ancora l'Inghilterra nel 1913 ; nel Sud Africa nel 1914. Più indietro ancora, tra la fine del 1896 e i primi mesi del 1897, si verificò negli Stati Uniti quella che è oggi considerata la prima grande ondata di avvistamenti "ufo": un bizzarro tipo di apparecchio volante, che fu denominato "airship" (aeronave), apparve a più riprese nei cieli di molti stati dell'Unione. Si ebbero centinaia di avvistamenti, casi di atterraggio e perfino osservazioni di "occupanti". Il fenomeno non è mai stato spiegato. Nel 1878 un contadino del Texas, John Martin, assistè al passaggio di un oggetto volante scuro, dalla velocità "impressionante", che egli descrisse, anticipando di 69 anni K. Arnold, a forma di "piatto".

Tutta questa casistica è ancora ufologia. E lo è per il semplice motivo che ha le medesime caratteristiche di notizia di cronaca di quella attuale. Tutti gli avvistamenti a cui ho accennato risultano infatti pubblicati sui giornali delle rispettive epoche, e possono quindi essere riletti così come furono riferiti subito dopo il loro accadere, senza che il trascorrere del tempo abbia potuto alterarne i particolari con il sovrapporsi di elementi leggendari.

Probabilmente è proprio qui, nel tipo di documentazione, che dobbiamo individuare il principale fattore discriminante tra ufologia e clipeologia. Quest'ultima, in pratica, comincia laddove finisce la disponibilità della cronaca giornalistica diretta. È interessante osservare che la suddetta discriminazione documentaria è suscettibile di tradursi in uno strumento di separazione cronologica. Si può infatti constatare che le caratteristiche della fenomenologia ufologica odierna cominciano ad essere riconoscibili, senza necessità di dover interpretarle come tali, a partire da un periodo localizzabile, con buona approssimazione, intorno alla metà del secolo scorso.



IPOTESI EXTRATERRESTRE
Gli Dei dell'Eden

Il primo risale all'anno 18.617.837 a.C.; l'ultimo al 607 a.C.: stiamo parlando degli sbarchi di popoli extraterrestri che avrebbero aiutato l'evoluzione della nostra civiltà , se non, addirittura, "creato" l'uomo con ardite operazioni di biogenetica. Tra i vari pseudo-culti legati agli UFO, la cosiddetta Ipotesi extraterrestre è senz'altro il più popolare. All'origine della civiltà umana vi sarebbe una visita - anzi, parecchie visite, di un popolo alieno, proprio come sostengono le varie mitologie quando parlano di "Dei venuti dal Cielo". I visitatori spaziali avrebbero fornito ai terrestri le conoscenze necessarie per iniziare il loro lungo cammino verso la civiltà; poi, compiuta la missione, sarebbero tornati al loro mondo sperduto nella Galassia. Non é facile risalire a un inventore "ufficiale" dell'ipotesi extraterrestre: per anni, infatti, è stata relegata a riviste estremamente specializzate diffuse tra gli ufologi o in altri club interessati a cose misteriose.

Tra gli scrittori più popolari che se ne sono occupati ricordiamo i francesi Robert Charroux e Pauwels & Bergier, l'italiano Peter Kolosimo, e, soprattutto, il tedesco Erich Von Daeniken, i cui libri sono divenuti best-seller in 26 lingue. Milioni e milioni di copie vendute, un vero e proprio esercito di seguaci, decine di imitatori in tutto il mondo: questo é quanto ha reso a Erich Von Daeniken una serie di libri iniziata nel 1967 con Erinnerungen an die Zukumft (letteralmente "Ricordi dal futuro"; tradotto in Italia con il titolo Gli extraterrestri torneranno ). Lo scrittore tedesco ha saputo elaborare l'ipotesi extraterrestre in forma estremamente divulgativa e leggibile, anche se le prove esibite a suo favore sono assai scarse. Von Daeniken si limita infatti a mostrare foto di antiche statuette e monili; se la testa della statuetta è rotonda, secondo lui rappresenta senz'ombra di dubbio un casco da astronauta; se il personaggio porta un copricapo con le corna, queste sono antenne radio, e così via. Von Daeniken e i suoi continuatori propongono una soluzione extraterrestre a molti degli enigmi descritti in questo stesso sito: i disegni giganteschi visibili solo dal cielo che si snodano per chilometri sull'altopiano di Nazca facevano parte di uno spazioporto; le grandi costruzioni come Stonehenge, le piramidi, Tiahuanaco furono edificate con l'ausilio di tecnologie aliene; l'incisione sul sarcofago del tempio di Palenque, le statuine Dogu e certi graffiti in Australia e nel Sahara rappresentano astronauti in tenuta da volo; la Carta di Piri Re'is fu disegnata a bordo di un'astronave; le esplosioni che distrussero Mohenjo-Daro e Tunguska furono provocate da armi extraterrestri.

Autori come Alexandr Kazantsev hanno raccolto in vari volumi le "prove" delle remote visite di "Dèi venuti dallo spazio" in quella che fu l'Unione Sovietica. Gli esquimesi che vivono nell'estremo nord della Comunità di Stati Indipendenti proverrebbero, in realtà , da fertili regioni tropicali, e sarebbero stati trasportati nell'Artide da "grandi uccelli metallici" provenienti dalle stelle. Altri popoli che vivono all'interno del circolo polare, come gli Jucaghiri stanziati tra i fiumi Jana e Kolyma, discenderebbero addirittura da progenitori extraterrestri, giunti con un aspetto informe e successivamente trasformati in esseri umani. "Prove" del passaggio di extraterrestri nei paesi dell'Est sono costituite dagli graffiti, i quali rappresenterebbero particolari di scafandri o veicoli spaziali. Presso il villaggio di Fergana, sul fiume Shiahimardan, un'incisione riproduce un essere munito di un "casco" stilizzato. A Sarmys, in Uzbekistan, un graffito che risale almeno a 3000 anni fa riproduce un "missile" circondato da uomini che portano in volto un oggetto simile a un respiratore. Nel monastero di Visoki Decani, in Albania, gli affreschi sulle pareti raffigurano alcuni personaggi a bordo di navicelle spaziali molto rumorose: i personaggi di contorno dell'affresco, infatti, si coprono le orecchie con le mani. Nel museo di paleontologia di Mosca si trova un cranio di bisonte rinvenuto in Yakutija, con un foro perfettamente rotondo al centro della fronte. Secondo Alexandr Kazantsev, esso sarebbe stato causato da "una specie di pallottola"; e poichè l'osso parzialmente riformato intorno al buco indica che l'animale riuscì a sopravvivere, questo significa che fu colpito quando era ancora vivo, migliaia di anni fa. Ma chi poteva disporre, allora, di un'arma da fuoco? Forse gli spiriti che, secondo gli abitanti della regione, " scendevano dal cielo con i loro carri splendenti " a prelevare le anime dei morti?



Extraterrestri nella Bibbia.
La Bibbia ha fornito ai seguaci dell'ipotesi extraterrestre una vastissima serie di "prove": c'è chi ha attribuito all' intervento alieno l'episodio in cui Giosuè ha fermato il Sole o quello in cui ha abbattuto grazie a una tromba le mura di Gerico; chi ritiene che l'Arca dell'Alleanza sia un manufatto alieno; chi ancora che gli angeli siano piloti di astronavi. Insomma, tutti gli eventi straordinari dell'Antico Testamento accettabili solo grazie alla fede in Dio (quello che segue ne costituisce un ridottissimo elenco) sono stati rispiegati con l'aiuto di un'altra fede: quella nell'esistenza di alieni particolarmente interessati nel destino dei nostri antenati.

L'avvento degli Elohim.

La dizione al plurale del nome di Dio (nella Genesi si chiama sia Elohim , che significa dèi ; sia Yahwè al singolare) è giustificata dal fatto che gli Elohim erano un gruppo di extraterrestri i quali costruirono l'uomo per mezzo di elaborate operazioni biogenetiche.

Il disco volante di Ezechiele.

La visione del Carro di fuoco di Ezechiele non rappresentava un angelo, bensì un disco volante completo di propulsori a forma di ruota.

Atomiche a Sodoma.

La distruzione di Sodoma e Gomorra è stata causata da un esplosione atomica scatenata dagli extraterrestri. Lo prova il fatto che la moglie di Lot, voltatasi a osservarne il bagliore, si sia trasformata in una statua di sale, ovvero sia stata calcificata dalle radiazioni

Il passaggio del Mar Rosso.

Mosè aprì le acque del Mar Rosso con l'aiuto di forze amiche extraterrestri. La manna con cui si nutrirono gli Ebrei fuggiaschi era sintetizzata dagli alieni.



La Terra, capolinea cosmico.
Esaminando i volumi dedicati all'ipotesi extraterrestre, è addirittura possibile tracciare una cronistoria dei principali sbarchi di alieni sulla Terra. Tra parentesi sono citate gli autori o le "correnti di pensiero".

18.617.837 a.C.: Un gruppo di alieni chiamati Kumaras e provenienti da Venere sbarcano su un'isola nell'attuale deserto del Gobi, allora un oceano (Tradizioni Braminiche)


5 milioni a.C.: Sempre i Venusiani atterrano presso il lago Titicaca, in Bolivia, ove fondano la fortezza di Tiahuanaco. Li comanda una donna tapiro, rimasta nota con il nome di Orejona (Peter Kolosimo)


443.000 a.C. : I Nefilim, provenienti dal Pianeta Nibiru o Marduk, sbarcano in Mesopotamia e danno origine alla civiltà sumera (Zecharia Setchin)


Intorno al 400.000 a.C: Extraterrestri anfibi diffondono la cultura di Oaness, il Dio Pesce, presso i Sumeri, i Filistei e i Dogon


38.000 a.C.: In seguito a una guerra spaziale, un gruppo di extraterrestri si insedia sulla Terra, ove costruisce immense gallerie sotterranee in cui rifugiarsi dagli inseguitori (Von Daeneken)


12.000 a.C.: Extraterrestri scendono in Amazzonia, ove fondano la mai più ritrovata civiltà di Akakor (Karl Brugger)


Tra l'8000 e il 500 a.C.: Una nuova ondata di extraterrestri sbarca in vari punti della Terra, e contribuisce a fondare alcune civiltà cosiddette "misteriose" (Maya, Incas, Egizi, Baschi, Etruschi) (Von Daeneken)


Dal pianeta Hub giungono sulla Terra esseri malvagi che entreranno nella leggenda come Lucifero e gli angeli caduti. Sopravvivono ancora oggi, e a loro si devono i guai che funestano il mondo (Gruppo dei "Figli di Jared")


3097 a.C.: Di nuovo i Venusiani, costretti ad abbandonare il loro pianeta a causa di una catastrofe cosmica, approdano sulla Terra. La catastrofe causa il famoso diluvio universale (Signorini)


1927 a.C.: A seguito di guerre celesti combattute sul nostro pianeta, la progredita civiltà di Mohenjo Daro (Pakistan) viene cancellata dalla faccia della Terra da un esplosione atomica (Davenport)


1246 a.C. : Distrutto dalle sue stesse armi, il pianeta Maldek si sbriciola. Sulla Terra si riversa una pioggia di frammenti fiammeggianti e di virus sconosciuti, causando le leggendarie piaghe d'Egitto (Raymond Drake)


607 a.C. : Viaggiatori di un'altra dimensione, giunti per "riassettare l'orbita della Terra e il sistema solare" (?) fondano la civiltà Maya (Josè Arguellas)


28 Marzo 1950 d.C.: Giunge sulla Terra una pattuglia di Ummiti, che descrivono - per lettera - le meraviglie tecnologiche del loro pianeta a numerosi corrispondenti sparpagliati per il globo.





CIELO ROSSO E DUELLI UFO
"Meravigliosi e tremendi prodigi" sulla Costa Azzurra del 1600

I manoscritti ingialliti e polverosi custoditi negli archivi municipali di Nizza si rivelano autentiche miniere d'oro per gli appassionati delle "cronache Fortiane", perché ci informano che la cittadina provenzale è stata più volte testimone nel corso dei secoli di eventi eccezionali. Nel 957 e nel 1139, la popolazione fu allarmata da "due soli" che percorsero la volta celeste. Nel 1147 una croce apparve sul disco lunare, mentre nel 1217 tre "croci volanti" fluttuarono nel cielo della città. Nel 1309, una "palla di fuoco" attraversò il cielo di Nizza, mentre il 5 Gennaio 1433 un "globo luminoso" stazionò per parecchie ore sulla città. Infine, nei mesi di Agosto e Settembre 1743, una strana "cometa" fu a lungo visibile a sudovest, proiettando di notte un chiarore color rosso sangue.

SPAVENTOSI SEGNI SUL MARE
Tra tutti i resoconti ne emerge uno in Provenzale (antico dialetto francese di derivazione neolatina) datato 1608 e intitolato "Discorso sui terribili e spaventosi segni sparsi sul mare di Genova". «Ai primi d'Agosto del 1608 si legge nel testo avvennero due grandi prodigi: la pioggia di sangue caduta su Nizza ed altre località costiere (della Provenza) e l'apparizione in cielo di due uomini, duellanti più volte tra loro. Questi ultimi sono stati osservati per tre giorni, con grande stupore, sull'isola di Martigues, a cinque leghe da Marsiglia. I prodigi, che ci sono apparsi, sono senza dubbio opera di messaggeri celesti, che preannunciano future disgrazie e ci invitano a correre ai ripari, mediante preghiere e digiuno, al fine di placare l'ira di Dio, che ogni giorno offendiamo. Perfino gli antichi romani, non appena scorgevano presagi celesti, facevano sacrifici agli dei per placarne la collera. E noi che siamo cristiani (e quindi allevati in una migliore scuola), dobbiamo pentirci e supplicare umilmente l'Onnipotente affinché perdoni i nostri errori e affinché i castighi, preparati dalla giustizia divina, siano allontanati dalla Santa Misericordia».

MANOSCRITTO D'AVVERTIMENTO
Le parole del cronista oggi possono far sorridere: tuttavia non dimentichiamo che la descrizione di un fenomeno a carattere ufologico, così come tutte le manifestazioni straordinarie ed inspiegabili, non può essere estrapolata dal contesto culturale dell'epoca. È quindi comprensibile, per quei tempi, il timore che "presagi in cielo" siano forieri di punizioni ultraterrene per peccati che possono, tuttavia essere cancellati da preghiere e penitenze. «Questi meravigliosi prodigi conclude il cronista hanno toccato l'animo di molti cristiani i quali, essendo stati testimoni delle divine meraviglie ed avendo riconosciuto che il Creatore, potenza e bontà infinita, ci vuole avvertire dell'imminente castigo da noi meritato, sono divenuti più credenti e fanno penitenze per placare l'ira di Dio. Lo Spirito Santo li assista in questa opera di buona volontà. Così sia». Con questo commento che rende bene l'idea di quanto fossero terrorizzate le popolazioni rivierasche a causa degli insoliti eventi, il cronista pone fine al proprio manoscritto.

VISUALIZZAZIONE PER IMMAGINI
Alcuni anni fa il francese G.E.O.S. (Group d'Etudes des Objects Spatiaux) ha realizzato illustrazioni assai evocative degli straordinari avvenimenti dell'Agosto 1608. Agli inizi del 17° secolo, Nizza, principale porto del Regno Piemontese, viveva un periodo di notevole prosperità. Protetta dal grande castello, la città si era sviluppata grazie al commercio coi paesi vicini. Le case dei ricchi armatori, dai lunghi balconi decorati, dominavano dal molo l'intenso traffico portuale. Sul fare del tramonto del 5 Agosto 1608, gli abitanti di Nizza vedono comparire in cielo tre forme luminose che si muovono molto velocemente, dirigendosi sulla città. Giunte sulla verticale della fortezza, le tre luci si fermano di colpo e scendono lentamente, compiendo evoluzioni, fino ad un metro circa dalla superficie del mare.

UNA "TUTA" DI SCAGLIE ARGENTATE
Stazionando praticamente immobili sopra le onde, i tre oggetti, di forma ovoidale allungata e piatta e sormontati da una specie di pennone (che oggi potremmo chiamare antenna), fanno come ribollire l'acqua, con intensa emissione di vapore color arancioocra; il tutto accompagnato da un grande fragore. Ad un tratto, da uno degli ordigni fuoriesce un essere e poi un secondo, di forma vagamente umana, vestiti con una specie di tuta rossa ricoperta di scaglie argentate. Erano macrocefali e, al posto degli occhi, avevano due aperture circolari luminose. Le due entità affondano nell'acqua fino alle anche. Le braccia sostengono in verticale due tubi, raccordati alla vita da cui parte, a mo' di cinturone, un tubo anellato che si collega alla parte posteriore della tuta. Per due ore, in questa serata del 5 agosto 1608, i tre ordigni rimangono pressoché immobili rispetto alle due entità sbucate dall'interno. Verso le ore 22,00 i tre vascelli celesti, dopo aver imbarcato i due esseri, con un rombo indescrivibile ed a gran velocità si dirigono nella notte verso est, diventando in pochi secondi tre puntini luminosi. Interpretando il fenomeno come un avvertimento divino, i nizzardi si riversarono nelle strade della città, sfilando in lunghe processioni religiose fino all'alba del 6 agosto 1608.

CANNONATE SUI VASCELLI AEREI
Il mattino del 22 Agosto, i tre ordigni venuti dal cielo compaiono a Genova, anche questa volta di fronte al forte della città. I genovesi, già informati di quanto era successo a Nizza 17 giorni prima, reagiscono violentemente. La cittadella scatena un serrato tiro d'artiglieria contro i tre vascelli: 800 palle di cannone sono indirizzate sugli ordigni, ma nessuno dei tre subisce il minimo danno, né. interrompe le proprie evoluzioni. Tuttavia, in questo caso, nessuno tenta di uscire dagli oggetti durante le due ore e mezza in cui il fenomeno si manifesta. Dopo circa un'ora di evoluzioni a pelo d'acqua, uno degli ordigni si stacca bruscamente dal. gruppo e punta sulla città. La popolazione è colta dal panico e si registrano numerosi morti e feriti, alcuni calpestati dalla folla, altri per essere comunque rimasti esposti allo strano vascello. Dopo questa dimostrazione i tre oggetti volanti si riuniscono nuovamente e si dirigono verso est a velocità vertiginosa. UNA PIOGGIA ROSSO SANGUE Cinque giorni dopo, il 25 Agosto 1608, nel cielo di Martigues, piccolo villaggio di pescatori situato all'ingresso dello stagno di Berre, appare un altro velivolo, che volteggia per un'ora e mezzo al di sopra delle case. Ne fuoriescono due entità, molto simili a quelle osservate dai nizzardi la sera del 5 Agosto, che si mantengono attorno al vascello e danno l'impressione di sfidarsi a duello nel cielo. È l'ultimo di questi avvistamenti nella regione. La settimana successiva si verificano abbondanti precipitazioni di pioggia rossa come il sangue. La gente considerò come una "vendetta divina" le inquietanti manifestazione osservate durante l'Agosto 1608. L'interpretazione che si potrebbe dare oggi allo strano fenomeno è la seguente: questa regione del sud della Francia è ricca di bauxite. Il vortice d'aria originato dagli ordigni al momento di ripartire potrebbe aver risucchiato polveri di bauxite, che in seguito, inglobate negli alti strati dell'atmosfera dalle nuvole, avrebbero ceduto la propria colorazione rossastra alla pioggia. Per gli abitanti della regione, infatti, il fenomeno è relativamente frequente ed oggi, ormai, non li stupisce più di tanto.

FREQUENZE SONORE LETALI
Per quaranta giorni le cappelle, le chiese e le cattedrali di tutta la regione, da Martigues a Genova, vedono giungere enormi folle di pellegrini a pregare, giorno e notte. I credenti ed anche i non credenti si uniscono nella stessa ed intensa preghiera, chiedendo a Dio quel perdono che eviterà loro il ripetersi delle strane e tragiche visioni di cui erano stati attoniti quanto involontari testimoni. A questo punto ognuno di noi avrà certamente formulato una propria interpretazione dei curiosi fenomeni, avvenuti quasi quattro secoli fa sulla splendida "Cote d'Azur". Ritengo tuttavia opportuno riportare in questo contesto l'opinione dello studioso francese Guy Tarade, che troviamo nel suo libro "Soucoupes volantes et Civizations d'outreespace". Citiamo testualmente: «Questa lunga e puntigliosa cronaca conferma che gli eventi l'Agosto 1608 rivestono un'importanza determinante per studio degli UFO del passato. Questo perché non viene i messa in dubbio, l'oggettività degli avvistamenti, in quanto il fragore che accompagnò il passaggio su Genova dei misteriosi ordigni provocò la morte di più persone. Le vibrazioni sonore emanate dagli UFO ricadevano evidentemente in una gamma di frequenza pericolosa per gli esseri umani. Il figlio di Gasparino De Loro ed il fratello di Antonio Bagatello, ad esempio, furono uccisi proprio da quelle terribili onde acustiche, come molte donne della città.» Ancora: «La tuta "coperta di scaglie", indossata dai piloti che fluttuavano nel cielo con "propulsori individuali" (i cosiddetti "serpenti volanti"), ricorda incredibilmente quella degli attuali cosmonauti. Un altro fattore attestante la realtà delle manifestazioni visive e sonore è costituito dall'intenso fuoco di artiglieria che l'esercito piemontese sparò per difendere il porto di Nizza da questi misteriosi ordigni anfibi.» A proposito della "pioggia di sangue", l'autore transalpino ha una propria ipotesi, che si discosta alquanto da quella suggerita dal G.E.O.S.: «Si può pensare, quando le "piogge di sangue" caddero dopo tre giorni un po' dappertutto sul litorale, che le manifestazioni a carattere temporalesco, tipicamente stagionali, abbiano incluso delle microparticelle di ossidazione, residuate dal sistema di propulsione degli ordigni stessi». «Cosa si può desumere ancora da una tale descrizione? si chiede l'esperto francese Gli UFO che terrorizzarono provenzali e genovesi nel 1608 erano gli stessi che ancora oggi fanno visita, sempre più di frequente, ai nostri cieli?»

Bibliografia: Archivi municipalizzati di Nizza anno 1608 Rivista "Les Extraterrestres", Edition du Cercle Français de Recherches Ufologiques, Rebais. Guy Tarade, "Soucoupes Volantes ed Civilisations d'outreespace".


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