Brevi cenni sull'insegnamento di Thelema

« Older   Newer »
  Share  
arconte73
view post Posted on 23/10/2009, 19:05








Fa' ciò che vuoi, sarà tutta la Legge.

Introduzione

Non vi è dubbio che l'insegnamento che scaturisce dalle pagine del Libro della Legge, supremo Tantra per la legge di Thelema, sia fortemente rivoluzionario e innovativo rispetto a qualunque altro tipo di dottrina magica o mistica del passato.

Eppure ad un attento studio si può facilmente scoprire che esso va a collocarsi perfettamente in un filone squisitamente tradizionale e che ne rappresenta anzi, la naturale continuazione. Purtroppo spesso accade che gli alcuni studiosi non percepiscano questo senso di continuità, e travisino perciò gli insegnamenti del Maestro Therion (Aleister Crowley), il quale ha dedicato tutta la sua vita alla diffusione di questo messaggio.

Riteniamo quindi che per capire al meglio l'opera di questo grande Maestro non solo bisognerebbe conoscere meglio i Sacri Testi sui quali cui Egli si basa i suoi Insegnamenti (e sono molti i ricercatori che pur citando continuamente Crowley, o prendendolo addirittura come punto di riferimento, non hanno mai letto neppure il Libro della Legge!!), ma occorrerebbe non dimenticare un fattore determinante, un evento che giustifica e dà sostanza all’intero corpo di insegnamenti thelemici, vale a dire l’avvento dell’Eone di Horus.



L'Eone di Horus

Riteniamo sia doveroso spendere due parole per meglio spiegare il concetto del termine "Eone". In ogni Civiltà e Tradizione si è sempre cercato di delimitare e classificare alcuni periodi temporali della storia dell'Uomo che, con il loro scorrere incessante determinavano la nascita e la morte di intere civiltà, e con esse identificavano un particolare metodo di rapportarsi con le divinità. In particolare, è nota la teoria indù dei Cicli Cosmici che suddivide l’intera manifestazione (Kalpa) in quattordici grandi periodi, detti Manvantara. Più in particolare, ogni Manvantara si suddivide, a sua volta, in quattro parti, dette Yuga, che rappresentano, nel loro complesso l’intero evolversi e il declino della razza umana.

Anche l'Occidente considera una divisione del tempo in cicli, ma riprende una concezione di origine gnostica: la teoria degli Eoni.

Secondo tale insegnamento l’intera manifestazione si può suddividere in sette grandi periodi di tempo detti appunto Eoni, di cui i primi tre si dicono pre-evali e coprono periodi lunghissimi, mentre i successivi avrebbero una durata di circa 2000 anni ognuno.

Vediamo di descriverli brevemente.

- Al primo Eone (o numero 0) è attribuito il Vuoto, il Nulla e il simbolo adatto a rappresentare questo Eone è il punto infinitamente piccolo (seme o bindu).

- Al secondo Eone (numero 1) è attribuito il Caos e il simbolo adatto è il fallo.

- Al terzo eone (numero 2), è attribuita al Caos stabilizzato, alla Terra (Amenta, gli Inferi), il cui simbolo è la kteis (vagina). E' il periodo dei Culti della Stella, della Luna e Ctonii.

- A questi seguono gli eoni cosiddetti storici, quelli cioè le cui datazioni sono relativamente vicine a noi, e con l’inizio dell’eone numero 3 o Eone di Iside identifichiamo quel periodo che la storia indica come l’inizio della nostra civiltà, legata ai culti luni-solari e quelli della Dea madre, rappresentati dall’Elemento Acqua.

- All'eone numero 4 o Eone di Osiride si fanno risalire invece i culti solari del Dio padre, con particolare riferimento alla formula dell'Auto-sacrificio, propria degli Dèi-morenti e primo tra tutti, il Cristianesimo, ma anche il Buddhismo, l’Islamismo e l’Ebraismo.

- Secondo tale visione, l’Eone di Osiride ha avuto termine il 20 marzo 1904 e.v., data in cui ogni thelemita riconosce tecnicamente l'instaurazione dell'attuale Eone di Horus, (il numero 5) la cui caratteristica è la Forza e il Fuoco e la sua formula la Reintegrazione. Questa data, così importante per i thelemiti coincide con il successo di un'Invocazione di Aleister Crowley proprio al Dio egizio dalle Testa di Falco, evento che lo preparò alla ricezione sotto dettatura del Libro della Legge, Liber AL vel Legis, qualche giorno più tardi.

- A questo Eone seguirà il settimo (il numero 6) attribuito alla dea delle Giustizia Maat e contraddistinto dalla fioritura della piena coscienza solare.



Il Liber AL vel Legis

La comunicazione di questo Sacro Libro avvenne nelle date dell’8, 9, e 10 aprile quando, dietro le indicazioni di Soror Ouarda, (Rose Edith Kelly, sua moglie in quel periodo) egli si ritirò nella sua stanza d'albergo per scrivere ciò che gli Dei gli avrebbero dettato. Qui entrò in contatto con Aiwass, che solamente in seguito identificò come il proprio Angelo Custode, il quale in questi tre giorni, per un’ora al giorno (dalle 12:00 alle 13:00), gli dettò quello che tecnicamente è considerato l’ultimo grande Tantra, il Liber AL vel Legis.

Una doverosa considerazione a proposito di Aiwass: troppo spesso, anche in ambiente esoterico, si sostiene che Egli non sia altro che il subconscio di Crowley, e che quindi l’autore del Libro della Legge sarebbe Crowley stesso e non un’Entità preterumana a lui esterna.

Coloro che sostengono queste teorie dimostrano solamente o la loro scarsa conoscenza sull’argomento o la poca ortodossia nei confronti degli insegnamenti del Maestro Therion.

Lontani dal voler sollevare considerazioni sulla duplice realtà del Santo Angelo Custode (o demone interiore, come direbbero gli studiosi di Ermete) soggettiva, ma allo stesso tempo oggettiva, ci limiteremo a riportare alcune illuminanti parole del Maestro Therion estrapolate da “The equinox of the gods”, che riguardano proprio la questione dell’identificazione di Aiwass: “Ora sono incline a credere che Aiwass non sia solo il Dio o Demone o Diavolo un tempo ritenuto sacro a Sumer, e il mio proprio Angelo Custode, ma anche un uomo come lo sono io, in quanto Egli usa un corpo umano per fare il Suo legame magico con l'Umanità, e che Egli sia perciò un Ipssissimus, il capo dell'AA. Proprio come io compio, in un modo molto più fievole, quest'Opera di essere in Dio e una Bestia, ecc. ecc., tutto allo stesso tempo con ugual pienezza di vita. Non intendo necessariamente dire che egli sia un membro della società umana in un modo del tutto normale. Piuttosto che Egli potrebbe essere in grado di formare per Se Stesso un corpo umano con gli Elementi appropriati, secondo quanto può richiedere la circostanza, e dissolverlo quando il motivo del suo utilizzo è passato. Dico questo perché mi è stato permesso di vederLo in anni recenti in una varietà di apparizioni fisiche, tutte ugualmente ‘materiali’ nello stesso senso in cui lo è il mio proprio corpo.”

Il Libro della Legge si compone di 3 capitoli e ogni capitolo è l’espressione di una particolare divinità: Nuit nel primo, Hadit, nel secondo, Ra-Hoor-Khuit nel terzo. Questa triade costituisce “l’ossatura” della teogonia di questa Legge.

Al concetto di Nuit si legano immagini come lo spazio infinito e l'infinitivamente grande; la dea Iside ne simboleggia alcuni aspetti; da un punto di vista metafisico Nuit è il Continuum, considerata come Coscienza Assoluta, mentre cabalisticamente è possibile identificarla nell'Ain Soph, il Nulla Eterno. Il suo simbolo stilizzato è il Cerchio.

Hadit rappresenta macrocosmicamente il nucleo di ogni Stella, e microcosmicamente il centro di ogni uomo; il suo simbolo è dato dal punto infinitamente piccolo, atomico, eppure onnipresente.

Il simbolo del Punto dentro il Cerchio rappresenta, pertanto, l’Unione appassionata di Nuit e Hadit ed è, tra l’altro, segno caratteristico del Sole, di Tiphereth, della Coscienza pienamente manifestata, di Ra-Hoor-Khuit, una particolare forma del dio egizio Horus.



La Stele della Rivelazione

Queste fondamentali divinità della teogonia thelemica sono rappresentate nella Stele della Rivelazione, una stele funeraria di legno risalente all'antico Egitto che ebbe un importantissimo ruolo negli eventi che decretarono la trasmissione del Sacro Testo. Fu infatti di fronte alla visione di tale reperto, nei giorni in cui egli si trovava al Cairo, che il giovane Crowley si rese conto che gli Dèi stavano cercando di mettersi in contatto con lui.

Questa Stele, il cui numero di catalogo al Boulak Museum del Cairo era 666, proviva da Gurna, l’antica Tebe, ed era attribuita ad un sacerdote tebano della XXVI Dinastia chiamato Ankh-f-n-Khonsu, figura nella quale Crowley identificò, molto tempo più tardi, una sua passata incarnazione. Si tratta di un manufatto in legno stuccato e dipinto a doppia faccia che misura 51.5 cm per 31. Nella parte in alto si trova una rappresentazione di Nuit, Dea del Cielo, inarcata sopra il suolo sottostante. Al di sotto di essa vi è il Globo Alato del Sole con il suo nome: Hadit, Dio Grande Signore del Cielo. Nella parte centrale si vede un sacerdote vestito di pelle di pantera in piedi (Ankh-af-n-Khounsu) di fronte al dio Ra-Hoor-Kuith, che è seduto sul trono, dietro il quale vi è l’emblema dell’Occidente. L’iscrizione presso il Dio dice: Ra-Hoor-Kuith, Capo degli dei. L’iscrizione presso il sacerdote dice: Il defunto, profeta di Mentu, Signore di Tebes, al quale le porte del cielo sono aperte a Tebes, Ankh-f-n-Khonsu.







Oggi la Stele si trova al Museo Egizio del Cairo nella stanza 22, e la nuova catalogazione la identifica con il numero 9422.



La Filosofia del Libro della Legge

Terminata questa parte di conoscenze necessarie per capire l’origine della Corrente 93, occupiamoci ora degli argomenti principali che scaturiscono dalle pagine del Libro della Legge, che maggiormente contraddistinguono l'insegnamento e le novità introdotte dall'instaurazione del nuovo Eone.

Sicuramente, l’essenza di tutto l’insegnamento di Therion in merito verte su un’affermazione di 11 parole, nella sua originale versione inglese:

DO WHAT THOU WILT, SHALL BE THE WHOLE OF THE LAW

che tradotto suona come: “Fa’ ciò che vuoi, sarà tutta la Legge”. Questa frase è tra le più incomprese di tutta la letteratura iniziatica, nonostante la sua apparente semplicità. Troppo spesso, infatti, compare nel suo significato più superficiale che, sebbene potrebbe essere giustificabile nel profano, nello studioso denota l’assoluta ignoranza del vero insegnamento del Maestro Therion. “Fa’ ciò che vuoi” non deve essere interpretato come una licenza a fare qualunque e qualsiasi cosa, a soddisfare ogni desiderio che passi per la mente; al contrario è un programma che deve spingere a ricercare la Volontà più intima di ciascuno di noi, la Vera Volontà, la Scintilla divina che risiede inespressa in tutti gli Uomini e che attende la sua affermazione. Essa passa necessariamente attraverso un percorso che ha inizio con il rispetto della libertà altrui, e che per circa il 90% è costituito da una ferrea autodisciplina. Il presupposto fondamentale di questa frase è che ognuno ha pari diritto alla libertà, sentenza dello stesso Liber AL vel Legis : “Ogni uomo e ogni donna è una stella”. Pertanto ognuno ha il dovere di ricercare la propria orbita e percorrerla sino in fondo, senza interferire con le altre. Naturalmente è impensabile che due Volontà non entrino mai in contrasto tra di loro, ma la Vera volontà, non essendo per principio avversa alle Legge della Natura non potrà entrare in collisione con un'altra Vera Volontà.

Aleister Crowley aveva sintetizzato tutti questi concetti in un efficace manifesto, teso ad indicare all’Uomo la via per liberarsi da ogni forma di schiavitù, si tratta del Liber OZ.



La via del guerriero

I concetti sopra espressi richiamano quella figura tradizionale che tecnicamente viene definita dell’Uomo Heroe-Guerriero, con la quale si identifica colui che ha riconosciuto la sua stirpe regale e che continuamente lotta per la libertà della sua anima, in altre parole l’Iniziato. La figura del Guerriero è veramente importante per l’Iniziato alla Corrente 93, tanto da definirsi monaco-guerriero di Thelema.

In questa figura sono contenuti tutti quegli ideali di fierezza, coraggio, lealtà, saggezza e scaltrezza che dovrebbero contraddistinguere ogni vero Mago. Oggi più che mai è necessario recuperare questi valori perduti dalla nostra civiltà, visto che proprio Colui che regna nel nostro Eone è il simbolo del Guerriero per definizione, il dio di Forza e Fuoco, di Guerra e di Vendetta, giunto dalle ceneri del Passato per vendicare suo padre Osiride: l’Horus armato, che avanza manifestandosi a noi come il Figlio Coronato e Conquistatore.

La Tradizione insegna che essa, nel suo manifestarsi, può apparire in diverse forme, legate principalmente al modo di intendere l’epoca storica e la civiltà. Le due forme tradizionali di approccio al sacro sono, comunque, due: una basata sulla costante azione e l’altra sulla contemplazione. Questi due filoni danno luogo rispettivamente ad una Iniziazione Regale (tradizione guerriero-magica) e ad una Iniziazione Sacerdotale (tradizione ascetico-contemplativa). Il carattere marziale di Horus non lascia spazio a perdite di tempo, ripensamenti o troppe riflessioni; è chiaro, pertanto, che la Via di Realizzazione in questo Eone deve necessariamente essere basata sull'azione, e, quindi, su una Filosofia Guerriero-magica, quale è in effetti la Legge di Thelema. Tuttavia, la Corrente 93 prevede la graduale realizzazione di un essere libero e perfetto in cui coesistano armonicamente sia la figura sacerdotale (mistica-umida), che quella guerriera (magica-secca), secondo una visione di derivazione Atlantidea e pre-Atlantidea.



I Fondamenti della ricerca

La ricerca della propria Vera Volontà dovrebbe essere l’impulso dell’autentico ricercatore, e quello che abbiamo precedentemente tratteggiato dovrebbe esserne l’atteggiamento. Tecnicamente è possibile sovrapporre la scoperta della propria Vera Volontà all’esperienza della Conoscenza e Conversazione del Santo Angelo Custode. Ecco allora altre parole del Maestro a sottolineare quanto austero sia il percorso descritto dal “fa ciò che vuoi” e quanto siano lontani dalla sua comprensione coloro che, nella loro ignoranza, lo prendono quasi a giustificazione delle loro più assurde azioni, fomentate in realtà, non già dalla Volontà, bensì dall’Ego:

"....l’Unico Rituale Supremo è il Conseguimento della Conoscenza e Conversazione con il Santo Angelo Custode. E’ l’elevazione dell’uomo completo in linea retta verticale. Ogni deviazione da tale linea tende a divenire magia nera. Ogni altra operazione è magia nera. [......] Se il mago deve compiere operazioni diverse da questa, gli è lecito, solo in quanto sono preliminari necessari all'Unica Opera.”

Non crediamo che Therion intendesse una sorta di moralità nell’utilizzo della parola magia nera. Sappiamo benissimo che, secondo le dottrine dell’Alta Magia, questa Suprema Scienza non ha colorazioni di sorta, ma è unica e indivisa; sta solo nell’intenzione dell’operatore utilizzare le energie messe in gioco per uno scopo o per l’altro, e naturalmente, chi sta facendo la propria Volontà Vera, non può e non deve porsi alcun limite, poiché non agirà mai contro le Leggi universali.

Abbiamo già evidenziato come, per la realizzazione del percorso messo in luce dal fa ciò che vuoi, secondo le parole di Crowley, circa il 90% di questo programma sia l'autodisciplina. Ma la ricerca introspettiva è una componente fondamentale per l’avanzamento e, a tal riguardo, l’uso della formula di V.I.T.R.I.O.L. si rivela fondamentale.

Essa. è una massima ermetica che, nella sua estensione, si legge come Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem, ossia: visita l’interno della terra (il proprio intimo, la Psiche) e rettificando scoprirai la pietra nascosta (e indagando troverai la tua intima essenza o Vera Volontà). A volte la si può trovare sotto la forma V.I.T.R.I.O.L.V.M., dove oltre al precedente notariqon viene aggiunto Vera Medicinam. Il rimanere ancorato alle proprie convinzioni, senza alcuna possibilità di rivederle si traduce in rigidità mentale; l'unica possibilità di evoluzione è data dall'applicazione costante della chiave del Cambiamento. E' in questi termini che andrebbe visto il processo di emancipazione spirituale che abbiamo indicato con il termine di Iniziazione.

La Stagnazione, sia nel pensiero che nell’azione, è uno degli indizi di una condotta assai lontana dall’atteggiamento guerriero prima descritto, che è l’unico atteggiamento degno a conquistare il ‘Regno dei Cieli’. Il vero guerriero, infatti, è sempre pronto a mettersi in discussione, a sfidare se stesso e gli altri nella sua travolgente avanzata accettando la Legge del Thelema nel proprio cuore, condizione che si realizza quando la relazione tra la Legge e l’Adepto, non è una passiva accettazione, ma un continuo scambio, un'Unione appassionata nella propria intimità.

Amore è la legge, amore sotto il dominio della volontà.


tratto dal sito http://www.sotvl.org/thelema.htm
 
Top
0 replies since 23/10/2009, 19:05   62 views
  Share